Nel mese di marzo dell’anno 2022, la sig.ra Carmela, affetta da coxartrosi dell’anca sinistra, si sottoponeva all’intervento chirurgico di sostituzione protesica totale dell’anca sinistra, presso un noto Ospedale di Monza (MB).
La paziente veniva poi trasferita in un’altra struttura medica in regime di ricovero ospedaliero, al fine di praticare riabilitazione ortopedica.
Nonostante le terapie mediche e riabilitative, la sig.ra Carmela essendole comparso dolore, deficit di deambulazione e limitazione funzionale da mobilizzazione della protesi, veniva ricoverata presso in una Casa di Cura della Provincia di Avellino, ove i sanitari evidenziavano il fallimento dell’impianto della protesi articolare e la sottoponevano all’intervento chirurgico di revisione di sostituzione dell’anca. Dimessa, poi, dalla suddetta struttura sanitaria, veniva trasferita e ricoverata presso l’istituto di riabilitazione ortopedica in Provincia di Benevento (Bn) ove, all’ingresso, i sanitari descrivevano la ferita chirurgica “edematosa” ed “arrossata” e, pertanto, instauravano terapia antibiotica.
Nei giorni seguenti, la sig.ra Carmela cominciava a presentare diarrea e, pertanto, veniva sottoposta, nel corso della degenza, ad accertamenti strumentali e microbiologici indicativi di colite indotta da “clostridium difficile”; veniva riscontrata la presenza di Klebsiella pneumoniae ESBL al tampone rettale; veniva refertata la positività del tampone della ferita chirurgica per Pseudomonas Aeruginosa Multiresistente e Klebsiella pneumoniae ESBL; veniva rilevata la positività del tampone su ferita per Acinetobacter Baumannii Multiresistente; veniva rilevata la positività per Staphyloccoccus epidermidis Meticillino resistente su emocoltura e veniva refertata la positività per Proteus Mirabilis ed Escherichia Coli ESBL dal materiale protesico.
Inoltre, venivano eseguiti esami strumentali (RM e TAC) indicativi di un tramite fistoloso periprotesico tale da indicare la rimozione della protesi.
Successivamente, la sig.ra Carmela veniva ricoverata presso il reparto di Medicina 2 di un noto Ospedale di Napoli e, nel corso della degenza, venivano riscontrati elevatissimi livelli degli indici di infezione/flogosi (PCR e PCT), positività microbiologiche su diverse matrici (urine, tampone ferita, cateteri, protesi, cannule, sangue) per Klebsiella pneumoniae ESBL, Pseudomonas aeruginosa, Escherichia Coli ESBL, Candida albicans, Providencia stuartii, Staphylococcus auricularis ed Enterococcus faecalis, con associato scadimento delle condizioni cliniche ed, infine, la paziente subiva arresto cardio-respiratorio non responsivo alle manovre rianimatorie e si constatava, così, il decesso.
Olmo Studio sta affrontando un’importante azione di risarcimento in favore degli eredi della sig.ra Carmela, per ottenere il giusto risarcimento danni.