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 Incidenti peri-operatori

Incidenti peri-operatori: smarrimento e/o dimenticanza di corpi estranei nell’organismo del paziente in sala operatoria

Materiale chirurgico dimenticato nel corpo del paziente: di chi è la responsabilità?

Fra gli incidenti peri-operatori più frequenti si registra Il rilascio di materiale chirurgico all’interno del sito d’intervento in sala operatoria.

Una delle cause principali è il “lavoro di équipe” in sala operatoria, attraverso il quale ogni professionista si fida e si affida all’altro.

Di particolare rilevanza sono i processi della comunicazione tra i membri dell’équipe, nella quale il chirurgo, l’anestesista, lo strumentista e l’infermiere devono operare in modo da assicurare collaborazione e sincronismo, indispensabile per evitare incidenti come la dimenticanza del ‘corpo estraneo’ e per assicurare la buona riuscita dell’intervento.

Certamente l’attività che viene svolta in sala operatoria si contraddistingue per l’elevata complessità di lavoro dovuta soprattutto alla tipologia di intervento da intraprendere:

  1. numero di professionalità coinvolte;
  2. sterilizzazione dei presidi utilizzati;
  3. quantità di informazioni richieste;
  4. tecnologie utilizzate;
  5. condizioni del paziente;

I corpi estranei di cui si parla, in genere, sono:

  • garze;
  • tamponi;
  • lunghette;
  • pezze laparotomiche;
  • ferri chirurgici o parti di essi.

Il rilascio di garze rappresenta un grave evento e rientra nella competenza propria del risk-management ed è ampiamente trattata dalle raccomandazioni del Ministero della Salute (Manuale per la Sicurezza in sala operatoria: Raccomandazioni e Checklist del 2009).

La diagnosi dell’evento è molto variabile nel tempo e dipende sia dalla sede dell’intervento che dal tipo di reazione provocata dal corpo estraneo.

Gli effetti prodotti dal materiale estraneo possono avere gravi complicanze come perforazioni intestinali, sepsi, danno d’organo sino alla morte; il tasso di mortalità stimato in questi casi è compreso tra l’11 e il 35%.

Nella cardiochirurgia, particolare difficoltà presenta il numero degli aghi da sutura per la possibilità di alcune criticità. Infatti, un intervento di cardiochirurgia coronarica può richiedere anche l’utilizzo di 150/200 aghi.

La responsabilità per la dimenticanza di una pezza laparotomica o di uno strumento chirurgico all’interno del sito chirurgico è sempre ricollegabile alla “responsabilità dell’équipe operatoria”, dunque è rilevante soprattutto sul piano civilistico ai fini del risarcimento del danno.

Unico criterio di carattere generale per la suddivisione delle competenze e delle responsabilità all’interno del lavoro di équipe è il cosiddetto principio dell’affidamento, secondo cui ogni componente di un gruppo impegnato in un intervento chirurgico dovrebbe poter confidare sulla capacità dei collaboratori di adempiere alle mansioni affidate con la necessaria competenza e diligenza, fermo restando il potere di controllo del capo équipe.